Faiyum ci porta nell’antico Egitto, nel periodo del faraone Amenemhet III, quando l’omonima penisola fu bonificata e civilizzata. I giocatori, nei panni di consiglieri del faraone, dovranno cimentarsi in questa opera.

La meccanica base è una sorta di deck-building: ogni giocatore parte con una mano di cinque carte. Altre sessantanove vanno a costituire un mazzo comune che viene man mano esposto su un display in due gruppi di quattro carte: mercato presente e futuro. Nel corso della partita il giocatore potrà acquisire nuove carte, aggiungendole direttamente alla propria mano, pronte da giocare.

A ogni turno, le azioni tra cui scegliere sono solo tre:

  • giocare una carta piazzandola scoperta in un personale mazzo degli scarti;
  • comprare una nuova carta dal display, il mercato ricorda quello di Power Grid dello stesso autore e permette di prevedere le carte in arrivo;
  • eseguire un’azione amministrativa.

Quest’ultima azione consente di riprendere gratis le prima tre carte in cima al mazzo dei propri scarti, più una carta aggiuntiva per ogni moneta che si paga. Prima di farlo, si guadagnano tre monete meno le carte che si hanno ancora in mano. Infine si rimpiazzano alcune carte nel display comune, in base al numero dei giocatori.

Le azioni delle varie carte consentono di bonificare il terreno, costruire collegamenti tra i vari esagoni, costruirvi strutture, fare altre azioni speciali per guadagnare risorse e punti prestigio. I giocatori contribuiscono alla costruzione, nel senso che gli elementi che si introducono sono comuni, quindi i giocatori potranno sfruttare le strade, gli edifici, le bonifiche, fatti dagli altri, influenzandosi vicendevolmente. Si gioca fino ad esaurimento del mazzo e alla scoperta di un numero di carte “disastro naturale” pari al numero dei giocatori.

Scheda BGG: https://www.boardgamegeek.com/boardgame/318983/faiyum
Scheda Tana dei Goblin: https://www.goblins.net/giochi/faiyum-67000
Autore: Friedemann Friese
Editori: 2F-Spiele