L’autore di Arkwright, uno dei cinghiali economici per antonomasia, tenta l’ardua strada di condensare l’esperienza del titolo originale in una versione di carte più contenuta sia per regolamento che per durata. I giocatori saranno ricchi imprenditori che dovranno investire nella produzione, nella pubblicità e nel miglioramento qualitativo di 4 tipologie di prodotti, cercando di massimizzare i propri profitti.
Il gioco si svolge in 3 decadi, composte da 4 Round ciascuna. Ogni Round consta di 3 fasi:

  • Fase azione
  • Fase produzione
  • Ripristino per il round successivo

Il vero cuore del gioco ovviamente è la fase azione. In ordine di turno, ogni giocatore completa i seguenti 3 step della fase:

  • Eseguire 1 Azione (aprire nuove fabbriche, migliorare quelle già presenti, investire in share, assumere lavoratori, automatizzare la produzione
  • Determinare il Prezzo e Attrattiva della Merce Attiva
  • Prendere 1 Sviluppo

Eseguiti questi passaggi, il turno passa al giocatore successivo. Dopo che tutti avranno completato la fase azione si passerà alle fasi di produzione e preparazione del round seguente.
All’interno di una scatola dalle dimensioni contenute piena di buona componentistica, troviamo un regolamento scritto molto bene; il flusso di gioco è lineare, ma non lasciatevi ingannare, sotto questa semplice struttura si nasconde un gestionale economico dannatamente stretto che vi porterà alla memoria alcune sensazioni provate con il cinghiale da cui è tratto. Una buona pianificazione strategica deve iniziare sin dal setup in cui si dovrà (nella versione avanzata del regolamento) scegliere con quali tipologie di fabbriche e con quali miglioramenti partire, scegliendo se andare a concorrere su prodotti contro altri giocatori o aprire un mercato ancora nuovo. Quale merce produrre va pensata con largo anticipo, ogni merce infatti verrà prodotta solo 1 volta a decade, bisogna quindi calcolare quando aprire la giusta fabbrica e quanto tempo investire per efficientare la produzione; quando arriverà il round di produzione, infatti, saremo costretti a produrre e vendere merci, indipendentemente dal fatto che i costi possano superare gli eventuali guadagni. Tutto questo in un totale di sole 12 azioni lungo tutto l’arco di una partita. L’interazione è sempre indiretta ma determinante, dovremo infatti costantemente tenere sott’occhio i nostri competitor nei mercati e settare la pubblicità di conseguenza, per aumentare l’hype intorno al nostro prodotto, in una gara per vendere meglio dei nostri avversari. Meno cattiva ma presente anche l’interazione  scaturita dalla gestione delle carte sviluppo, con aiuti e bonus da acquisire, che saranno sempre in quantitativo minore rispetto al numero di giocatori (in alcuni casi in singola copia).
Un titolo che saprà essere una giusta sfida per i fan di Arkwright o per chi cerca un titolo impegnativo, ma senza la durata di un monster-game.

Scheda BGG:Arkwright: The Card Game (2021) – BoardGameGeek
Scheda Tana dei Goblin:https://www.goblins.net/giochi/arkwright-card-game-66429
Autore: Stefan Risthaus
Editori: Game Brewer